Page 104 - MONTENAPOLEONE_FEBBRAIO_2020
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riassunto in queste parole il senso della du-  prio marchio di fabbrica. «Sono convinta che il lusso
                     plice tendenza che continua a scandire, sta-  risieda nella semplicità» ha sempre affermato l’omoni-
                     gione dopo stagione, decade dopo decade,   ma fondatrice della griffe, che dallo scorso anno vede
            È i gusti e i costumi del nostro tempo. Un gioco    al timone i coniugi Lucie e Luke Meier. All’opposto: «Il
            degli opposti che oscilla tra eccesso ed essenzialità   minimalismo non può avere nulla a che fare con il con-
            e che trova nella moda il suo humus più fertile. Basta   cetto di couture» è il motto del francese Christian La-
            dare  uno  sguardo  alle  ultime  sf late  per  scorgere  gli   croix, condiviso da iconiche personalità come Thierry
            estremi di questo dialogo creativo: da un lato l’opulen-  Mugler e Gianni Versace, tra i principali fautori di quello
            za sartoriale di Dolce & Gabbana, l’estetica massimali-  stile eccessivo ed esagerato che ha contraddistinto gli
            sta di Gucci, la couture ironica di Viktor & Rolf; dall’altro   anni ‘80. Ma l’espressione più contemporanea del con-
            l’estrema pulizia delle silhouette f rmate Helmut Lang   tinuum massimalismo/minimalismo è nello street style,
            e The Row, oltre al rigore formale di Jil Sander, brand   dove impera la contaminazione tra stili, culture e nuove
            di culto che ha fatto del “Less is more” un vero e pro-  visioni.








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