Page 37 - VIA CONDOTTI
P. 37

“Quando mio padre è morto, mi sono reso conto che mia madre era tutto quello che mi restava. Volendo instaurare una connessione più profonda, ho girato la
telecamera su di lei e l’ho usata come mezzo per esplorare il nostro rapporto, in un modo nuovo, e per dare voce alle domande che non avevo mai fatto prima”
racconta Francesco Carrozzini - una carriera tra Los Angeles e New York incentrata proprio su interviste ritratto di personalità influenti, realizzate con stile
cinematografico - che alla 73^ Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha presentato il suo “Franca Chaos and Creation”. Un film che non
avrebbe avuto lo stesso sapore se il regista in questione non lo avesse condito con amor materno, mettendosi dietro la macchina da presa con una precisa inten-
zione: “Ho preso la telecamera, ho portato mia madre a Central Park e ho iniziato a intervistarla. Non c’era modo di tornare indietro. Ho capito che dovevo
raccontare la sua storia perché lei è mia madre, per nessun altro motivo”. E di fatti la pellicola si assapora come una bella lettera d’amore di un figlio verso la
madre, ma c’è dell’altro. “Volevo capire le sue scelte personali, avere un accesso privilegiato al mondo della moda attraverso la sua esperienza e condividere
i momenti più importanti della sua rivoluzionaria carriera” continua Carrozzini, dal momento che va precisato per i non addetti ai lavori, che la mamma in
questione risponde al nome di Franca Sozzani, dal 1988 saldamente al comando in qualità di direttore responsabile di una bibbia della moda come Vogue
Italia. E qui il racconto cinematografico si fa interessante, avvalendosi di co-protagonisti del calibro di Karl Lagerfeld, Donatella Versace e Naomi Campbell
insieme a Bruce Weber, Baz Luhrman e Courtney Love, tra gli altri, che tratteggiano in video il carattere dell’inossidabile direttrice che sulle sue pagine non
ha mancato di infrangere le regole, affrontando tematiche alle volte giudicate off-limits, ma ben radicate in quella contemporaneità che indubbiamente è il
suo cavallo di battaglia.“Perché non posso parlarne? Perché un giornale di moda non può parlare di ciò che accade nel mondo?” si interroga davanti alla
macchina da presa Franca Sozzani, forte di aver messo la sua firma sulla famosa edizione di Vogue “Black Issue” portando alla ribalta designer, modelle, star,
artisti e fotografi, interpreti della cultura black all’interno del mondo della moda. “Si è sempre parlato molto di quanto la moda scegliesse a fatica modelle di
colore. In molti si sono lamentati, ma nessuno ha mai fatto nulla. Producendo questo numero speciale, Franca ha annullato tutte le scuse.” dichiara Valerie
Steele. Perchè in definitiva, racconta la fashion editor Suzy Menkes: “Vogue Italia, in un certo senso, è leader di stile. Tutti i Vogue sono molto forti, ma Vogue
Italia ha sempre scelto immagini al limite e questo è il vero senso della moda.” E Franca Sozzani non può che confermarlo: “Sì, che sono una vincente! Non
perché sia presuntuosa, ma perché tutte le mie idee hanno avuto successo.”

34
   32   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42